Il nostro Presidente si è già espresso, i tagli alla scuola essendo dolorosi ma necessari.
Io mi permetto rispettosamente di dissentire.
Nessuno discute che dei tagli possano essere necessari; ma il massacro sembra francamente troppo.
Non so cosa possa essere stato fatto balenare agli occhi del nostro amatissimo Presidente.
Ma ho idea che anche i suoi nipotini siano oramai fuori età scolare, e la mancanza di conoscenza diretta può giocare brutti scherzi di prospettiva.
Sempre rispettosamente, consiglio di scrivere alla segreteria del Presidente
Chissà che qualcosa non si smuova, insinuando il germe del dubbio nel nostro Alto destinatario…
Signor Presidente,
La prego di riconsiderare la Sua opinione riguardo al decreto sulla scuola proposto dal Ministro Gelmini.
Il Suo credito di fiducia non basta a compensare un provvedimento che appare ideato solo per fare cassa.
Razionalizzare va bene, e chi non potrebbe essere d’accordo?
Ma ridurre da 40 a 24 le ore settimanali dedicate all’insegnamento del ciclo primario vuol dire buttare quel poco che di buono c’è.
Resta la tristezza per una decisione che darebbe l’ennesimo avallo al complessivo arretramento culturale, di cui si denunciano – e giustamente – le distorsioni e le conseguenze.
Con osservanza,
La prego di riconsiderare la Sua opinione riguardo al decreto sulla scuola proposto dal Ministro Gelmini.
Il Suo credito di fiducia non basta a compensare un provvedimento che appare ideato solo per fare cassa.
Razionalizzare va bene, e chi non potrebbe essere d’accordo?
Ma ridurre da 40 a 24 le ore settimanali dedicate all’insegnamento del ciclo primario vuol dire buttare quel poco che di buono c’è.
Resta la tristezza per una decisione che darebbe l’ennesimo avallo al complessivo arretramento culturale, di cui si denunciano – e giustamente – le distorsioni e le conseguenze.
Con osservanza,
Roberto Mammaro
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