Prima di partire, ho fatto come di consueto il "pieno" di gasolio a 0,959 euro.
Faccio notare che in Austria variazioni di prezzo notevoli sono normali e addirittura nell’arco della stessa giornata una singola stazione di rifornimento può vedere oscillazioni ragguardevoli.
Col tempo ci si abitua a fare attenzione a queste variazioni.
Arrivo in Italia, e il prezzo del gasolio è di 1,130 euro.
Premetto che ogni volta che arrivo in Italia mi riprometto di fare quello che faccio normalmente all’estero: cercare il prezzo migliore.
Infallibilmente dopo qualche settimana desisto.
Perché? Si spiega da sé dicendo quello che ho constatato ieri.
Sono passato davanti a 5 stazioni scorrendo con l’occhio "allenato" il prezzo del gasolio e la differenza era al più di 2 millesimi!
Qualche osservazione: l’Austria "notoriamente" non ha accesso al mare, quindi il greggio sarà derivato dalla Germania o dall’Italia, al relativo prezzo.
Poi ci sarà un incremento dovuto alla rete distributiva e alle tasse.
Sulla rete distributiva faccio solo notare che l’Austria è un Paese prevalentemente montuoso.
Le tasse invece sono circa il 100% del market price (cioé prezzo di produzione e approvvigionamento più costi di distribuzione e markup).
Applichiamo le stesse riflessioni all’Italia.
– mercato più grande in Italia
– accesso al mare (e a raffinerie)
– costi di distribuzione sul territorio quanto meno allo stesso livello
– anomalo allineamento dei prezzi al distributore
Se è vero che abbiamo una serie di accise inquietanti (per circa 40 centesimi), alle quali si applica anche l’IVA, è anche vero che l’incidenza percentuale del complesso di tasse e accise è dipendente dal market price.
Ciò dato che l’accisa è un imposta sulla quantità, cioé a market price più bassi corrisponde un carico fiscale più odioso (che è arrivato al 70% con prezzi del greggio molto bassi).
D’altra parte l’attuale livello di prezzi corrisponde ad una tassazione di poco superiore al 100% del market price, cioè – guarda caso – simile a quello austriaco.
E qui, contrariamente alla mia prevenzione contro questo governo e tutti i suoi ministri, mi tocca dar ragione – temo – a Scajola.
Nel senso che lo spazio per un riallineamento dei prezzi ci sia, ma a livello di market price, che è ingiustificatamente più alto in Italia.
Cosa abbia ottenuto Scajola convocando i petrolieri si è visto.
Dovrebbe abituarsi a convocare qualche conferenza stampa in più.
Qualche storiella da raccontare si trova sempre…
Rispondi